Qualità aria e sostenibilità ambientale

L’ITALIA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE: Un percorso in salita verso il 2030

Ripercorriamo il Rapporto ASviS 2024. Tra difficoltà e opportunità, il ruolo chiave della qualità dell’aria indoor.

Il tempo stringe e l’Italia arranca. È questa la fotografia che emerge dal nuovo Rapporto ASviS Coltivare ora il nostro futuro, che analizza il percorso del nostro Paese verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Un documento che non lascia spazio a interpretazioni: su 37 obiettivi analizzati, solo il 21,6% sono raggiungibili al ritmo attuale, mentre quasi il 60% appaiono fuori portata senza un cambio di rotta. In sostanza, il quadro generale è preoccupante e richiede azione immediata.

Tra il 2010 e il 2023, l’Italia ha registrato peggioramenti in cinque aree ESG cruciali: povertà, disuguaglianze, qualità degli ecosistemi terrestri, governance e partnership. I miglioramenti, dove presenti, sono stati per lo più contenuti in sei ambiti fondamentali: cibo, energia pulita, lavoro e crescita economica, città sostenibili, lotta al cambiamento climatico e qualità degli ecosistemi marini. Progressi più significativi si sono registrati in altre aree chiave come salute, educazione, uguaglianza di genere, acqua e igiene, innovazione. L’unica area che ha mostrato un miglioramento davvero consistente è stata quella dell’economia circolare.

L’aspetto peggiore, però, è quello del divario tra le preoccupazioni dei cittadini e l’azione politica. Secondo i sondaggi citati nel Rapporto, la stragrande maggioranza degli italiani è preoccupata per lo stato degli ecosistemi e più della metà è convinta che il pianeta stia raggiungendo pericolosi “punti di rottura”. La popolazione chiede con forza al governo una transizione ecologica rapida e incisiva. Nonostante questo, solo un italiano su quattro crede che le decisioni del Governo siano prese a beneficio della maggioranza del Paese.

In questo contesto, l’argomento della qualità dell’aria emerge come uno degli aspetti più critici. Il Rapporto evidenzia come l’Italia sia uno dei Paesi europei più colpiti dall’inquinamento atmosferico, con conseguenze drammatiche sulla salute pubblica. Questi dati assumono una rilevanza ancora maggiore se consideriamo che la popolazione moderna trascorre la quasi totalità del tempo in ambienti confinati. La qualità dell’aria indoor diventa quindi un fattore determinante non solo per la salute degli
occupanti, ma anche per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale.

Il fenomeno dell’inquinamento aeraulico, che si genera all’interno degli impianti dell’aria per colonizzazione degli agenti microbiologici, rappresenta una sfida particolare. L’inquinamento esterno penetra negli impianti e, a causa di questo processo, si moltiplica. Questo rende ancora più cruciale l’implementazione di strategie di manutenzione efficaci e regolari, che vadano ben oltre il semplice monitoraggio attraverso sensori ambientali.

Passando alla questione dell’efficienza energetica, il Rapporto ASviS sottolinea come il settore edilizio sia uno dei principali responsabili delle emissioni di gas serra. L’obiettivo di ridurre significativamente i consumi finali di energia appare sempre più difficile da raggiungere, così come quello di aumentare sostanzialmente la quota di energia da fonti rinnovabili entro il 2030.

La gestione efficiente degli impianti di trattamento aria rappresenta un elemento chiave in questa sfida. Gli impianti HVAC sono tra i maggiori consumatori di energia negli edifici, e la loro ottimizzazione può portare a risparmi significativi. La manutenzione predittiva emerge come una soluzione strategica: attraverso il monitoraggio costante e gli interventi tempestivi, è possibile non solo garantire la qualità dell’aria indoor, ma anche ottimizzare i consumi energetici.

Il Rapporto ASviS sottolinea l’importanza di un approccio integrato alla sostenibilità ambientale. Più della metà degli italiani considera la transizione verso un modello di economia circolare una priorità, e la maggioranza sostiene misure fiscali che tassino la produzione dei gas climalteranti. Questo cambiamento di mentalità offre importanti opportunità per il settore dell’igiene aeraulica. La manutenzione predittiva degli impianti HVAC, infatti, non solo contribuisce alla qualità dell’aria indoor, ma si inserisce perfettamente in un modello di economia circolare, dove la prevenzione e l’ottimizzazione delle risorse sono prioritarie rispetto agli interventi di emergenza.

L’innovazione tecnologica è uno dei pochi ambiti in cui l’Italia ha mostrato miglioramenti significativi. Questo apre interessanti prospettive per il settore dell’igiene aeraulica, dove le nuove tecnologie stanno rivoluzionando le modalità di gestione e manutenzione degli impianti.

La manutenzione predittiva sopracitata rappresenta un esempio concreto di come l’innovazione tecnologica possa contribuire agli obiettivi di sostenibilità. Questi sistemi permettono di identificare precocemente eventuali inefficienze o problematiche, consentendo interventi mirati che riducono sprechi energetici e costi operativi. L’utilizzo di telecamere per le ispezioni automatiche degli impianti e l’implementazione di test di tenuta per verificare le perdite d’aria sono esempi pratici di come la tecnologia possa supportare una gestione più efficiente e sostenibile.

Un altro aspetto significativo emerso dal Rapporto è la crescente consapevolezza della popolazione sui temi della sostenibilità. La comprensione degli elementi fondamentali dello sviluppo sostenibile è più che triplicata nell’ultimo decennio. Questa tendenza è ancora più marcata tra i giovani, che mostrano una familiarità nettamente superiore con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

L’innovazione tecnologica è uno dei pochi ambiti in cui l’Italia ha mostrato miglioramenti significativi

Per gli operatori del settore HVAC, questo rappresenta un’opportunità importante per promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza della qualità dell’aria indoor e della corretta manutenzione degli impianti. La formazione continua e l’aggiornamento professionale diventano elementi cruciali per mantenersi al passo con le evoluzioni tecnologiche e normative del settore.

Il Rapporto ASviS individua quattro possibili “game changer” che potrebbero influenzare profondamente il futuro del Paese. Tra questi, particolare rilevanza assumono le nuove normative europee sulla rendicontazione di sostenibilità e il Regolamento sul ripristino della natura. Quest’ultimo, in particolare, vincola gli Stati membri a ripristinare gli ecosistemi degradati, con potenziali ricadute positive anche sulla qualità dell’aria.

Nel settore dell’igiene aeraulica, questi cambiamenti normativi rappresentano sia una sfida che un’opportunità. La crescente attenzione alla sostenibilità e alla qualità dell’aria indoor richiederà un approccio sempre più professionale e tecnologicamente avanzato alla gestione degli impianti HVAC. Allo stesso tempo, le nuove normative potrebbero accelerare l’adozione di pratiche più sostenibili e l’implementazione di soluzioni innovative.

Il Rapporto ASviS evidenzia come, senza un’accelerazione decisa, l’Italia non può rispettare gli impegni presi quando ha sottoscritto l’Agenda 2030. Questo vale anche per il settore dell’igiene aeraulica, dove l’innovazione tecnologica e l’adozione di pratiche sostenibili devono procedere di pari passo.

La sfida principale resta quella di conciliare le esigenze di efficienza energetica con quelle della qualità dell’aria indoor. Le nuove tecnologie di manutenzione predittiva, unite a una maggiore consapevolezza dell’importanza della qualità dell’aria, offrono interessanti prospettive di sviluppo per il settore. La chiave sta nel continuare a investire in innovazione e formazione, mantenendo sempre al centro dell’attenzione la salute degli occupanti e la sostenibilità ambientale.

Il Rapporto ASviS 2024 ci pone di fronte a una realtà incontrovertibile: il momento di agire è ora. Come operatori del settore dell’igiene aeraulica, abbiamo la responsabilità e l’opportunità di contribuire concretamente al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

La sfida principale resta quella di conciliare le esigenze di efficienza energetica con quelle della qualità dell’aria indoor

La strada verso il 2030 è ancora lunga e in salita, ma le soluzioni tecniche e le competenze per percorrerla esistono già. La sfida sta nel metterle in campo con la necessaria urgenza e determinazione. La manutenzione predittiva degli impianti HVAC, l’ottimizzazione dei consumi energetici e l’attenzione alla qualità dell’aria indoor sono elementi cruciali in questo percorso.


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