Energy saving: come salvare il pianeta – Ogni anno, l’umanità consuma energia e risorse che dovrebbero bastare per due pianeti. La Terra, però, è una sola, e sta cedendo. Per invertire il processo, bisogna passare dall’Agenda 2030 e operare in un’ottica di risparmio energetico e sostenibilità
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Ci troviamo in un’epoca in cui le risorse naturali che la Terra mette a nostra disposizione vengono esaurite ogni anno prima che queste abbiano il tempo di rigenerarsi. Per esempio, nel 2022, il cosiddetto Earth Overshoot Day è stato raggiunto il 28 luglio: a partire da quel giorno, abbiamo incominciato a usare le risorse che ci servirebbero nel 2023, con ben 5 mesi di anticipo. In pratica, l’umanità consuma ogni anno l’energia e le risorse di quasi due pianeti: per la precisione, 1,75. Come se questo annuncio non fosse già abbastanza drammatico, va aggiunto che l’Italia è uno dei Paesi che raggiungono l’Overshoot Day molto prima rispetto ad altri: quest’anno, quel giorno è stato il 15 maggio. Un dato decisamente preoccupante, a cui si somma la grande siccità che il nostro Paese sta attraversando, per non parlare della crisi energetica dovuta alla guerra fra Russia e Ucraina.
Da dove prendere le risorse, quando sono in esaurimento e i Paesi che le producono si rifiutano di metterle a disposizione? Sul momento, sembra che non ci siano reali conseguenze, se non l’ingente aumento dei costi del carburante, la richiesta da parte dei Comuni di residenza di sprecare meno acqua possibile e l’ordine di abbassare il riscaldamento in tutti gli edifici, pubblici e privati. Tutti continuiamo a lavarci, mangiare, andare in auto e al lavoro senza renderci conto che è un lusso che, col tempo, sarà sempre più difficile permettersi. Il punto è che, in un futuro non molto lontano, le risorse si esauriranno per davvero e rimarremo senza scorte, un processo che sta già cominciando, anche se lentamente. I sintomi, la nostra Terra ce li sta comunicando da tempo: la siccità, le ondate di calore eccesivo, gli incendi e le inondazioni non sono casuali, e chi vive nei Paesi più poveri ne sta già pagando le conseguenze.
Si può invertire questo disastroso processo? È certo che, purtroppo, non siamo partiti per tempo per evitare i danni peggiori, anzi, abbiamo continuato a trascurare il nostro mondo senza troppe preoccupazioni, dimenticando che, fra tutti gli altri problemi già citati, l’inquinamento porta anche a contrarre malattie. È vero anche, però, che possiamo ancora fare qualcosa: introdurre la sostenibilità nella nostra vita quotidiana e nei sistemi produttivi. Secondo la definizione di Treccani, la sostenibilità è: “Nelle scienze ambientali ed economiche, condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle […] generazioni future di realizzare i propri”. La frase riportata fra virgolette è proprio il cuore dei discorsi di Greta Thunberg, la celebre attivista svedese che lotta per contrastare il cambiamento climatico e per uno sviluppo più sostenibile. Effettivamente, non curarci fin da subito del futuro non avrà grosse conseguenze su di noi, ma certamente le avrà sulle generazioni future, che non avranno colpe ma che dovranno comunque affrontare tutte le conseguenze.
È proprio per tornare sulla “retta via” che, nel 2015, l’Onu ha sottoscritto l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione per tutti i Paesi membri che, in 15 anni, devono raggiungere ben 169 traguardi. L’Agenda, infatti, si divide in 17 punti principali che si pongono obiettivi decisivi per il nostro futuro. Fra questi:
• Obiettivo 3: salute e benessere
• Obiettivo 7: energia pulita e accessibile
• Obiettivo 9: imprese, innovazione e infrastrutture
• Obiettivo 11: città e comunità sostenibili
• Obiettivo 13: lotta al cambiamento climatico
Tutti questi punti sono strettamente legati all’idea di un mondo più green, più accogliente nei confronti della vita in generale, pulito e senza sprechi.
Date le premesse decisamente preoccupanti, è non solo importante, ma vitale, che ogni settore trovi il suo personale modo di risparmiare energia. Questo è fondamentale sia dal punto di vista di tutela dell’ambiente che in un’ottica di sopravvivenza delle aziende: molte, troppe attività imprenditoriali stanno chiudendo in questi mesi proprio a causa dei costi energetici troppo elevati, prima in estate con l’aria condizionata e poi in autunno-inverno con il riscaldamento. Tra i provvedimenti del Governo, accendere il riscaldamento più tardi (per esempio, in Lombardia si è dovuto aspettare novembre, non più la metà di ottobre) e non superare i 20 gradi di temperatura (con tolleranza di 2 gradi per eccesso). Quando però le bollette sono più che raddoppiate rispetto al 2021, non basta accontentarsi di abbassare le temperature: servono misure che possano consentire un risparmio costante e duraturo nel tempo, in modo da poter investire quel denaro in altre spese che le aziende devono fronteggiare. I servizi proposti da Alisea sono da sempre rivolti al risparmio energetico: come spiegato nell’articolo del Dott. Casa, un impianto aeraulico che presenta grosse contaminazioni o perdite richiede un maggiore dispendio energetico per il passaggio dell’aria al suo interno. Nel primo dei due casi, la contaminazione (per esempio, da polvere) ostacola fisicamente il passaggio dell’aria; nel secondo caso, invece, la perdita d’aria causa la necessità di aumentare la portata dell’impianto, compensando la perdita ed erogando la giusta quantità di aria negli ambienti.
Per il nostro Team è sempre stato fondamentale aiutare le aziende a diminuire i costi, facendo un singolo investimento per risparmiare a lungo termine, favorendo anche l’ambiente, la salute dei dipendenti e, ultimo ma non meno importante, il loro benessere all’interno dell’ambiente lavorativo.
Parlando di risparmio energetico, uno dei Paesi che più al mondo sta lavorando in quest’ottica è certamente l’Arabia Saudita. Infatti, nel 2016 è stata lanciata la “Saudi Vision 2030”: un quadro strategico che, entro il 2030, farà fare al Paese un vero e proprio balzo nel futuro. Si parla di progetti come The Line, una città lunga 170 km e larga solo 200 metri, con la possibilità di raggiungere tutte le strutture in 5 minuti a piedi e di transitare da un capo all’altro in 20 minuti di treno ad alta velocità. Verranno costruite moltissime aree verdi destinate alla salvaguardia degli animali e dell’ambiente, per favorire la sostenibilità, e saranno promossi la cultura e il benessere dei cittadini, con l’edificazione di molte strutture sportive e dedicate alla cultura. AMAALA, invece, sarà una meta turistica extralusso mai vista prima. Non è facile descrivere come saranno questi ambienti, perché dalla Vision 2030 si deduce che il progetto non ha eguali al mondo: bisogna guardare per poterci credere. Non mancheranno ovviamente numerosi laboratori di ricerca e la costruzione di nuove aree edificate per andare incontro alle numerose richieste dovute alla crescita della popolazione. L’elemento comune a tutti questi progetti sarà proprio l’energy saving, non trascurabile in un programma che prevede un connubio di sostenibilità, eleganza, bellezza e sviluppo.
Noi di Alisea abbiamo ritenuto che il nostro Remotair, sistema che sorveglia da remoto le condizioni igieniche degli impianti aria, sia lo strumento perfetto per contribuire alla Vision 2030: dispositivi eleganti, facili da installare, non ingombranti, autonomi, di ultima generazione e basati sull’intelligenza artificiale. Proprio per questo, siamo fieri di annunciare la nostra collaborazione con Allied Mechanical, azienda saudita che ci affiancherà in questo percorso.
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