Ufficio confortevole

Gli indici di Fanger per il benessere termico

In alcuni articoli precedenti, abbiamo già trattato l’argomento microclima, chiarendo il suo stretto legame con l’igiene aeraulica e la qualità dell’aria indoor. Oggi vogliamo approfondirlo ulteriormente con gli indici di Fanger per il benessere termico: lo studio delle condizioni microclimatiche serve a prevenire situazioni di disagi anche gravi, oltre a comprendere come si trovano effettivamente le persone in un determinato ambiente. 

In cosa consiste il comfort termico? 

Il comfort termico, detto anche benessere termico o comfort termo-igrometrico, è uno dei fattori che contribuisce al comfort ambientale, insieme al benessere acustico e a quello luminoso.

Il metodo per calcolare il comfort termico fu elaborato dal danese Fanger negli anni Sessanta. Per raggiungere la condizione di benessere termico, la quantità di calore proveniente dall’organismo deve essere pari a quella che trasferisce l’ambiente. Se non c’è questo tipo di equilibrio, l’individuo sentirà troppo caldo o troppo freddo, con conseguenti disagi che partono dalla deconcentrazione, per arrivare al malessere e a malattie. 

Gli ambienti possono trovarsi in condizioni di severo caldo o severo freddo, in questo caso si cerca di studiarli per prevenire gravi conseguenze sugli individui; gli ambienti termici moderati, invece, devono essere studiati per misurare il grado di disagio o soddisfazione nei lavoratori. 

Valutazione del benessere termico negli ambienti termici moderati

Gli indici da utilizzare secondo la norma UNI EN ISO 7730:2006,  elaborati da Fanger, sono il Voto Medio Previsto (PMV) e la Percentuale Prevedibile di Insoddisfatti  (PPD) correlata. 
Il valore di PMV è espresso da questa equazione:
equazione di Fanger

dove CT rappresenta il carico termico determinato dalla differenza tra la potenza termica ceduta da un individuo all’ambiente e quella scambiata dallo stesso in condizioni omeoterme; il valore di nell’esponente esprime il dispendio metabolico dell’organismo. Il valore dell’indice PMV esprime lo scostamento della situazione reale dell’ambiente termico rispetto a quella di benessere (anche detta comfort, cioè “la condizione mentale in cui viene espressa soddisfazione per l’ambiente termico”) e rappresenta differenti livelli di accettabilità di un dato ambiente termico.  

Dagli studi, risulta che, anche in condizioni ottimali, esiste una sempre percentuale di persone insoddisfatte delle condizioni microclimatiche. Il giudizio sul benessere ambientale espresso dal PMV si ritiene realistico quando l’indice PMV si mantiene entro i limiti –2 e +2.

Per approfondire gli indici di Fanger per il benessere termico, consigliamo la lettura del documento INAIL scaricabile cliccando sul bottone qui sotto: 

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