La storia dei moderni impianti aeraulici inizia molto prima di quanto si potrebbe pensare. Come per ogni progresso tecnologico, si parte in piccolo e poi si fanno delle scoperte che hanno il potere di migliorare le nostre vite. É andata esattamente così.
Qual è il vero significato del termine “aria condizionata”? Molti risponderebbero che si tratta di “aria fredda che viene immessa in un luogo al chiuso per rinfrescarlo”, invece non è così. Con questo termine si parla di “condizionare”
la temperatura dell’aria in un luogo al chiuso, riscaldandola o raffreddandola a seconda delle esigenze.
Le nostre mamme raccontano che quando erano giovani, in estate, andare in macchina era impossibile: niente aria condizionata, faceva troppo caldo. Ma davvero non esisteva ancora? In realtà, anche se sembra assurdo, i primi sistemi di climatizzazione nascono non secoli, ma millenni fa.
Gli antichi romani, per esempio, erano famosi per i loro bagni pubblici e terme. Per gestire la temperatura di acque e ambienti usavano l’ipocausto, un sistema di riscaldamento che prevedeva la circolazione di aria calda attraverso condotte situate nel pavimento e nelle pareti della stanza in questione.
La dinastia cinese Han (206-220 a.C.) inventò il primo ventilatore meccanico: era possibile rinfrescare un’intera stanza facendo girare una ruota che azionava diversi ventilatori connessi fra loro.
A metà del Seicento, i coloni americani usavano le stufe di legno per scaldarsi e, meno di un secolo dopo, Benjamin Franklin inventò una particolare versione della stufa in ghisa che si diffuse man mano che i coloni si spostavano a ovest. La cosiddetta “stufa caminetto” era molto più efficiente rispetto a quelle precedenti ed ebbe così tanto successo che si trova in vendita ancora oggi, quasi senza nessuna modifica rispetto all’originale.
Facendo un salto in avanti nel tempo, non si può non ricordare Willis H. Carrier, che nel 1902 progettò il primo sistema di climatizzazione così come lo intendiamo oggi. L’idea nacque perché, in una giornata di foschia, si rese conto che, facendo passare l’aria attraverso l’acqua, avrebbe generato la nebbia. In pratica, scoprì che con questa tecnica avrebbe potuto creare aria con all’interno una quantità specifica di umidità.
L’invenzione del padre dell’aria condizionata favorì un balzo in avanti nello sviluppo di molti settori: grazie alla climatizzazione, per esempio, ebbero molto successo i teatri, che in estate diventavano un rifugio dall’afa. Si trattava di una tecnologia che, evolvendosi, fu utilizzata anche per le ventole dei computer e negli aerei.
La vera intuizione di Willis Carrier fu capire che i sistemi di climatizzazione avrebbero aperto le porte verso nuovi mercati e cominciò a sviluppare una rete di clienti, distributori e fornitori internazionali.
Come mai tanto successo? Aria condizionata è sinonimo di comfort, di miglioramento della qualità della vita. Basti pensare ai Paesi estremamente freddi, come per esempio la Russia, o quelli estremamente caldi, come l’Arabia Saudita o parte degli Stati Uniti: poter evitare di soffrire il freddo o l’afa aumenta la concentrazione e, di conseguenza, la produttività e ci tiene più in salute. Questo non vale solo per i Paesi con temperature estreme, ma anche per tutti gli altri, perché la maggior parte delle persone passa il 90% del proprio tempo al chiuso.
Per tutte queste ragioni, se i moderni sistemi di climatizzazione inizialmente erano una novità e un optional, col tempo sono diventati imprescindibili e si sono evoluti fino ad arrivare ai moderni impianti di trattamento aria.
Avere un impianto aeraulico, però, non basta: l’impianto e tutte le sue componenti, col tempo, si sporcano, rischiando di portare più danni che benefici. Il rischio è che insieme all’aria vengano trasportati agenti chimici, biologici e polveri che potrebbero contaminare l’ambiente e quindi minare la salute delle persone che ci lavorano o che ci vivono. Le conseguenze della mancanza di manutenzione di un impianto si potrebbero riscontrare immediatamente sulle persone coinvolte, oppure, nel caso peggiore, potrebbero comparire dopo anni ed essere irreversibili.
Oltre al fattore salute, che è sicuramente quello principale, bisogna anche ricordare che un impianto non sanificato non è al 100% delle sue potenzialità: il suo danneggiamento potrebbe portare a sprechi di energia e, quindi, anche di denaro.
Per contrastare le problematiche elencate, sono nate in tutto il mondo aziende che si occupano di sanificare gli impianti aeraulici di abitazioni e aziende. In Italia, la prima azienda a occuparsi della gestione igienica degli impianti di trattamento aria è stata Alisea, nata nel 2000 sul modello attivo negli Stati Uniti, dove questo settore esisteva già da molto tempo.
Alisea si è evoluta e ad oggi non siamo dei semplici “pulitori” di condotte: siamo gli unici nel nostro Paese ad aver sviluppato un Metodo Garantito che inizia a seguire il cliente ben prima della bonifica o della sanificazione delle sue condotte: si comincia con delle ispezioni che permettono di capire quali sono le aree sulle quali bisogna intervenire, perché sanificare tutto quanto ogni anno è uno spreco di tempo e di denaro e non permette di individuare le aree dell’impianto che potrebbero essere danneggiate e necessitare di un occhio di riguardo in più.
Il settore dell’igiene aeraulica è in grande espansione e pieno di possibilità, per questo sono nate associazioni ed eventi che riuniscono le aziende che operano in questo campo. Fra queste, la più importante e quella con una storia più lunga alle sue spalle è sicuramente la prestigiosa NADCA (National Air Duct Cleaners Association). Questa associazione nasce nel febbraio 1989, quando circa 25 persone del settore si riunirono a Kansas City (USA) per discutere della possibilità di istituire un ente che rappresentasse gli interessi delle aziende che operavano nel campo della pulizia delle condotte. Grazie a questi incontri, nacquero e si diffusero molti approcci volti a migliorare il settore: per esempio, si riuscì a eliminare alcune tecniche di pulizia (usiamo il termine pulizia, dato che non esisteva ancora la nostra “igiene aeraulica”) che si erano dimostrate dannose per gli impianti di trattamento aria. Alcuni, infatti, al posto di rimuovere polvere e agenti contaminanti, li “incollavano” alla superficie delle condotte. NADCA possiede anche un periodico rivolto a tutti i suoi membri, DucTales, che uscì per la prima volta nel settembre 1989 sotto forma di un bollettino di poche pagine. Ad oggi, è un vero e proprio magazine bimestrale.
In Alisea, siamo molto fieri di essere soci NADCA, che è e rimane l’associazione di igienisti aeraulici più influente al mondo. Il nostro Amministratore Delegato Andrea Casa, di fatto, è il suo unico membro europeo. Anche l’Italia, però, è uno stato molto attivo e sensibile al tema dell’igiene degli impianti di trattamento aria: nel 2004, è nata Aiisa (Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici), di cui il nostro AD è Presidente Emerito. Grazie a queste due membership così rilevanti, si può dire che Alisea sia un punto di riferimento per l’igiene aeraulica non solo in Italia, ma anche in Europa e nel mondo.
Quest’anno, dopo uno stop dovuto alla pandemia di Covid-19, abbiamo partecipato nuovamente in presenza al meeting annuale di NADCA negli USA, che ogni anno richiama i suoi membri da tutto il mondo per parlare di novità, innovazioni e fare il punto della situazione. Alla fine di marzo, per la prima volta, ci siamo recati a Riyad in Arabia Saudita per l’HVAC R Expo, che si è tenuta nel corso di The Big 5 Saudi Show. Si tratta di incontri ed eventi che sono fondamentali, non solo per rimanere aggiornati e prepararsi alle novità del settore, ma anche per presentare ciò che di nuovo abbiamo da offrire. Per continuare il discorso, le associazioni di igienisti aeraulici servono anche per condividere le proprie scoperte e cercare di migliorare sempre di più un settore che non è solo di nicchia, ma che è anche regolato da normative molto differenti fra loro nei vari Paesi: trovare un punto d’incontro e rendere più uniformi tecniche, metodi e normative è il grande obiettivo che tutti quanti ci poniamo. Le invenzioni e scoperte di colleghi americani o canadesi, per esempio, potrebbero rivoluzionare il nostro piccolo mondo ed essere di grande aiuto.
Alisea fa ogni giorno del suo meglio per contribuire a questo grande progetto e, da qualche tempo, ci siamo resi conto di essere arrivati alla svolta. Infatti, non siamo arrivati a mani vuote alle fiere a cui abbiamo partecipato: abbiamo voluto presentare al mondo intero una grande innovazione di nostra creazione. Si tratta di Remotair, il primo sistema di intelligenza artificiale che monitora in automatico e in tempo reale le condizioni igieniche degli impianti di trattamento aria. Il dispositivo, in pratica, permette di tenere sotto controllo il proprio impianto da remoto, 24 ore su 24, attraverso un portale sempre attivo e a disposizione dell’utente. Si potrebbe pensare che Remotair sia una semplice comodità, ma non è così: permette di risparmiare tempo e denaro e favorisce l’energy saving. Infatti, avendo costantemente a disposizione dati aggiornati sui valori relativi all’igiene di un impianto, è possibile programmare azioni correttive mirate solo se necessario, evitando alcune ispezioni che altrimenti andrebbero svolte con una certa costanza e sull’intero impianto. A loro volta, le azioni mirate permettono di evitare gli sprechi di energia, perché si riesce a ottimizzare l’efficienza dell’impianto. Ovviamente, un progetto del genere non è nato da un giorno all’altro, ma ha richiesto moltissima ricerca, ricerca che è iniziata nel 2015 e che si è svolta in collaborazione con due università del calibro dell’Università di Pavia e del Politecnico di Milano.
C’è ancora molto da fare e Remotair continuerà a evolversi nel tempo. La speranza è che questo sistema possa rivoluzionare il mondo dell’igiene aeraulica, consentendo all’intero settore di risparmiare sotto ogni punto di vista. In particolare, risparmio energetico è sinonimo di sostenibilità, e, di conseguenza, di un aiuto concreto per un mondo più green.