Il recente incendio a Bolzano
L’8 maggio si è verificato a Bolzano un grosso incendio in un’azienda. L’enorme colonna di fumo nero ha destato grosse preoccupazioni nella zona, con l’ordinanza di chiudere porte e finestre, l’evacuazione di una scuola e, soprattutto, la chiusura dello spazio aereo sopra alla città. Il rogo è partito dal tetto di un capannone in fase di ristrutturazione e si è poi diffuso. Fortunatamente, nella parte di stabilimento che è bruciata non c’erano persone, il che ha evitato una tragedia.
Valutazione rischio incendio
Abbiamo spesso parlato dell’importanza di valutare i rischi di ogni luogo di lavoro attraverso un apposito DVR. Noi ci riferiamo quasi sempre al DVR aeraulico, ma esistono anche metodi per valutare il rischio incendio. Tale rischio non si corre solo in presenza di un particolare materiale pericoloso, ma in presenza di qualunque tipo di combustibile o comburente: sono sufficienti determinati tipi di arredamento, attrezzature o rivestimenti. A seconda del tasso di infiammabilità e del rischio di propagazione dell’incendio, esistono luoghi di lavoro a rischio incendio basso, medio o alto.
Esposizione al fumo degli incendi
Quando si verifica un incendio, specialmente se di grandi dimensioni come quello di Bolzano, spesso viene consigliato alla popolazione di rimanere al chiuso, perchè all’aria aperta sarebbe impossibile evitare di respirare aria insalubre. Quali sono le regole da seguire, però, in ambiente confinato? Come prima cosa, tenere chiuse porte e finestre, in modo che non entri aria dall’esterno. Non va scordato, comunque, che gli impianti di trattamento aria giocano un ruolo fondamentale in caso di incendio.
Incendi e impianti aria
Una delle prime cose da fare quando si verifica un incendio, è spegnere subito impianti aria e climatizzatori. Questi infatti prelevano aria dall’ambiente esterno e la immettono negli edifici: i fumi degli incendi sono tossici e i contaminanti potrebbero diffondersi indoor. Stiamo parlando, fra gli altri, di PM2.5, monossido di carbonio, metano e ossido di azoto. Se poi l’impianto aeraulico non veniva bonificato da tempo, il rischio che queste sostanze penetrino nell’edificio è ancora più alto e si somma a eventuali contaminazioni già presenti proprio a causa della scarsa manutenzione igienica.
Una volta conclusa la fase di emergenza, è bene organizzarsi per verificare le condizioni dei propri impianti aria, specialmente se non è stato possibile spegnerli. I contaminanti depositati, infatti, potrebbero compromettere l’impianto, causando malfunzionamenti, senza contare i danni alla salute di coloro che occupano abitualmente l’edificio. Per sapere nel dettaglio cosa fare in questi casi, leggi il nostro approfondimento sulla sanificazione condotte aria post incendio a questo link! Troverai nel dettaglio i passaggi da seguire e alcuni consigli utili.