Le cappe, spesso considerate un semplice elettrodomestico, nascondono insidie che possono trasformarsi in veri e propri rischi per la salute e la sicurezza. Che si tratti di cucine domestiche, ristoranti o mense aziendali, questi sistemi di aspirazione richiedono un’attenzione che va ben oltre la pulizia superficiale.
Un obbligo di legge
Proprio in considerazione di questi rischi, tra le principali norme di riferimento vi è la serie UNI EN 14175, che costituisce il quadro normativo di riferimento per le cappe aspiranti, incluse quelle antincendio. Queste norme definiscono i requisiti di sicurezza e prestazione per le cappe di aspirazione, specificando materiali, criteri costruttivi e metodi di prova. La corretta installazione e manutenzione delle cappe antincendio è fondamentale per garantire la sicurezza negli ambienti di lavoro e prevenire incidenti. Le norme UNI EN 14175, insieme al D.Lgs. 81/08, forniscono le linee guida necessarie per la progettazione, l’installazione, l’uso e la manutenzione di tali dispositivi.
I pericoli invisibili delle cappe trascurate
Nonostante l’importanza normativa delle cappe, molti utenti sottovalutano i rischi legati alla loro manutenzione. Il primo nemico delle cappe è l’accumulo di grasso. Durante la cottura, vapori e particelle oleose vengono aspirati e si depositano sui filtri e nelle condotte. Questo accumulo non è solo antiestetico: rappresenta un serio rischio di incendio. I grassi accumulati sono altamente infiammabili e possono provocare roghi devastanti che si propagano rapidamente attraverso tutto l’impianto di ventilazione.
Ma i rischi non si fermano qui. Le cappe mal manutenute diventano terreno fertile per batteri, muffe e microrganismi patogeni. L’ambiente caldo e umido, combinato con residui organici, crea le condizioni ideali per la proliferazione microbica. Questi contaminanti possono poi essere redistribuiti nell’ambiente, compromettendo la qualità dell’aria e rappresentando un pericolo per la salute di chi lavora e vive negli spazi interessati.
Quando la disattenzione diventa costosa
Un impianto di aspirazione inefficiente comporta anche costi energetici elevati. I filtri sporchi e le condotte ostruite costringono i motori a lavorare più intensamente, aumentando considerevolmente i consumi elettrici. Inoltre, la cattiva aspirazione dei fumi può causare la formazione di condensa all’interno delle condotte, favorendo corrosione e deterioramento dell’impianto.
Le conseguenze di una manutenzione igienica inadeguata si riflettono sul rispetto delle normative igienico-sanitarie. Per le attività commerciali, il mancato controllo delle cappe può comportare sanzioni, chiusure temporanee e danni reputazionali difficili da recuperare.
La prevenzione come strategia vincente
Riconoscere questi rischi è il primo passo verso una gestione consapevole degli impianti di aspirazione. Una cappa pulita e ben manutenuta non è solo una questione di igiene, ma un investimento nella sicurezza, nell’efficienza energetica e nella conformità normativa.
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