La salute umana, spesso, dipende da fattori controllabili. Uno di questi è la qualità dell’aria indoor, fortemente influenzata dalle condizioni igieniche degli impianti di climatizzazione e dal microclima. Siamo l’aria che respiriamo: ecco cosa succede.
Gabriele Riva – Ing. energetico specializzato in termotecnica
Qualità dell’aria indoor, microclima e impianti di ventilazione
Lavorando da anni nel settore dell’igiene aeraulica, c’è una cosa che posso dire con certezza: la qualità dell’aria indoor e il microclima sono strettamente collegati all’igiene degli impianti di trattamento aria. Impianto sporco significa aria indoor contaminata, ovvero discomfort per gli occupanti, calo della produttività e, nei casi peggiori, malessere e/o malattie. Spesso mi capita di percepire, quando mi trovo a descrivere Alisea, con i suoi servizi e obiettivi, che l’idea di dover ispezionare e sanificare i propri impianti sia più un impiccio di cui bisogna liberarsi in fretta. Pensarlo è un grosso errore: la bonifica non è un fastidio, ma è l’attività che ci garantisce una permanenza confortevole sul luogo di lavoro e, soprattutto, una buona salute.
Cito il Dott. Gaetano Settimo, Coordinatore Gruppo di Studio Nazionale (GdS) Inquinamento Indoor ISS e Presidente della Società Italiana Indoor Air Quality (SIIAQ), di cui spesso seguo gli illuminanti interventi: Il dottore non è colui che ci porta verso la salute, perché se avessimo fatto prevenzione avremmo potuto evitare di andarci. Con le dovute proporzioni, se mantenessimo puliti gli impianti dell’aria, eviteremmo discomfort e malattie di coloro che respirano in un ambiente contaminato.
Microclima e benessere termico
Spesso si ritiene che lo scopo di un impianto di climatizzazione sia solamente quello di controllare la temperatura dell’ambiente interno rispetto a quella esterna, mantenendola più alta in inverno e più bassa in estate. In realtà, lo scopo di un impianto di climatizzazione è più complesso e nobile: ad esso si affida l’obiettivo di garantire il corretto microclima degli ambienti confinati. Il microclima, così come definito dalla norma UNI EN ISO 7730, è il complesso dei parametri climatici degli ambienti confinati in grado di influenzare gli scambi termici soggetto-ambiente. Se il soggetto prova una condizione mentale di soddisfazione termica nei confronti del microclima, allora si trova in una condizione di benessere termico.
Fanger e l’equazione del benessere
Appare quindi evidente che il benessere termico non è solamente una questione di temperatura, ma dipende da diversi fattori: personali (stato di salute, abbigliamento indossato, livello di attività svolta); ambientali (temperatura delle pareti/superfici e degli oggetti presenti); impiantistici (temperatura, umidità e velocità dell’aria). L’interazione di questi fattori è stata studiata dal prof. Fanger negli anni 60. I suoi studi culminano con l’equazione del benessere e la valutazione dello stesso mediante il calcolo di due indici, il PMV e il PPD.
Non mi addentrerò nel dettaglio del calcolo degli indici ma mi limiterò a darne la definizione: PMV (voto medio previsto), il valore medio dei voti di sensazione termica espressi da un numero elevato di persone con riferimento ad una scala di 7 valori (da +3 molto caldo a -3 molto freddo passando per 0 che è condizione di neutralità); PPD (percentuale prevista di insoddisfatti), percentuale dei soggetti che considerano l’ambiente non confortevole esprimendo un voto negativo (±2 o ±3). Anche in una condizione di neutralità (PMV=0) ci sarà comunque una percentuale minima di insoddisfatti (PPD=5%). È buona prassi progettare un ambiente considerando un PMV compreso tra -0,5 e +0,5 ovvero accettando una percentuale di insoddisfatti del 10%.
L’igiene aeraulica è fondamentale per avere il corretto microclima negli ambienti confinati e garantire quindi il benessere termico agli occupanti. Un impianto ben manutenuto, pulito e privo di perdite d’aria è in grado di garantire le condizioni di progetto che, mi auspico, siano state calcolate anche secondo l’equazione del benessere e i relativi indici. Siamo l’aria che respiriamo!
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