Mal’Aria di città: il rapporto Legambiente e la campagna Clean Cities
In questo articolo, prendiamo in esame uno dei più recenti documenti riguardanti l’inquinamento dell’aria: il rapporto di Legambiente “Mal’Aria di città“. Il rapporto è stato redatto in occasione della campagna itinerante Clean Cities (coalizione europea di ONG e altre organizzazioni), che, dal 1° febbraio al 2 marzo 2023, farà tappa in 17 città italiane per promuovere una mobilità sostenibile e a zero emissioni e per chiedere città più vivibili e pulite.
PM10, PM2.5 e NO2
PM2.5= anche in questo caso, il termine si riferisce a particolato atmosferico e polveri sottili. Le particelle, però, presentano un diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 2,5 µm.
NO2= è il biossido di azoto.
Mantenere controllata la presenza di questi agenti inquinanti nell’aria è fondamentale, perché livelli troppo elevati potrebbero portare a gravi conseguenze per la salute umana. Tutti gli elementi nominati hanno effetti nocivi per l’apparato respiratorio, ma non solo: sono stati riscontrati legami con lo sviluppo di tumori e altre patologie gravi.
Mal’Aria di città: i problemi evidenziati
Le criticità vengono calcolate in questo modo: bisogna guardare ai giorni di sfioramento del limite giornaliero per il PM10, stabilito in 35 giorni in un anno. Nel 2022, come negli anni precedenti, si è spesso registrata una concentrazione media giornaliera di polveri superiore a 50 microgrammi/metro cubo come previsto dalla normativa in vigore. Altre criticità evidenziate riguardano proprio PM2.5 e NO2.
Il rispetto dei limiti normativi sulla qualità dell’aria è imprescindibile per non nuocere all’ambiente e alla salute umana, ma è anche un’obiettivo complicato da raggiungere. Basti pensare che le indicazioni dell’Agenda 2030 presentano valori più alti di quelli indicati dall’OMS al fine di evitare danni alla salute. Al momento, quindi, stiamo lavorando per raggiungere delle tappe importanti, ma intermedie rispetto all’obiettivo finale.
Per il PM10, le città più lontane dall’obiettivo sono Torino, Milano, Cremona, Andria e Alessandria, che dovranno ridurre le concentrazioni di oltre il 40% per non incorrere in procedure di infrazione. Prendendo in esame il PM2.5, le città più inquinate sono Monza, Milano, Cremona, Padova, Vicenza, Bergamo, Piacenza, Alessandria, Torino, Como, Brescia, Asti e Mantova, che dovranno più che dimezzare le concentrazioni attuali. Parlando delll’NO2, le città più indietro sono Milano, Torino, Palermo, Como, Catania, Roma, Monza, Genova Trento e Bolzano, che dovranno ridurre di oltre un terzo le attuali concentrazioni.
Sfide e proposte per contrastare l’inquinamento dell’aria
Il punto di vista di Alisea: inquinamento indoor e outdoor
Per sapere di più su come puoi contrastare l’inquinamento indoor e per una consulenza gratuita con un tecnico Alisea, compila questo form!