Nei discorsi quotidiani in ambito sostenibilità, si sente parlare sempre di più di riqualificazione ambientale e di riqualificazione degli edifici, ecco il nostro approfondimento a riguardo!
Riqualificazione ambientale
Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione, circa il 40% dei territori del pianeta sono degradati, colpiti da desertificazione e siccità. Si tratta di una minaccia non innocua per la popolazione globale, a livello ambientale ed economico. Ci sono poi quei territori che sono stati danneggiati dall’inquinamento e dall’assenza di manutenzione. In tutti questi casi, sono necessarie attività di recupero e riqualificazione ambientale attraverso la riparazione degli elementi danneggiati, la rimozione dei rifiuti e la piantumazione per il ripristino dell’ecosistema. Proprio parlando di ecosistemi in decadenza, è stata emanata la Nature Restoration Law, uno dei pilastri del Green Deal europeo, che si pone l’obiettivo di ripristinare il 20% delle aree terrestri e marine degradate dell’UE entro il 2030, per raggiungere la totalità (o quasi) entro il 2050.
Non solo: entro il 2050, l’Europa si propone anche di diventare il primo continente a impatto climatico zero. Per farlo, non è sufficiente far tornare la natura a crescere forte e rigogliosa (purchè si tratti di un traguardo imprescindibile da raggiungere), ma sono necessarie anche azioni concrete che riguardino l’energia, i trasporti, la fiscalità, insomma, deve essere regolamentato tutto ciò che riguarda l’attività umana, o almeno, tutto ciò che deve essere svolto in modo differente al fine di non nuocere al pianeta.
Rigenerazione urbana
In questo contesto, si inserisce la rigenerazione urbana, che servirà a ottenere città più sostenibili. Immaginiamo, ad esempio, luoghi in cui:
- i sistemi di trasporto sono ecocompatibili e accessibili per tutti;
- si valorizza il patrimonio culturale e paesaggistico;
- gli alloggi e le infrastrutture sono di alta qualità;
- si presta attenzione alla gestione dei rifiuti;
- la qualità dell’aria viene tenuta sotto controllo;
- i cittadini sono coinvolti nel miglioramento della città;
- si impedisce il deterioramento della città;
- si vive in ottica di risparmio energetico.
Ecco, queste sono le città del futuro, perchè l’unico futuro possibile è quello in cui l’uomo non nuocerà alla natura, quando progresso e sostenibilità andranno di pari passo.
Riqualificazione degli edifici
Arriviamo quindi alla riqualificazione degli edifici, che è uno dei punti chiave della rigenerazione urbana. In primis, c’è la direttiva case green. Questa direttiva, alla quale l’Italia dovrà adeguarsi entro gennaio 2026, prevede nuove classi energetiche per i Paesi UE e la riduzione dei consumi medi di energia primaria del 16%, percentuale che dovrà aumentare man mano, negli anni successivi.
Estendendo questo discorso a tutti gli edifici e non solo alle case, è vero che la maggior parte delle strutture in Italia non è efficiente dal punto di vista energetico, un grosso ostacolo per l’obiettivo europeo emissioni zero entro il 2050. Per questo è di importanza primaria la necessità di ristrutturare e costruire edifici che siano (o diventino) smart building.
Gli smart building
Gli smart building sono i cosiddetti edifici intelligenti, in cui:
- l’illuminazione e la temperatura vengono automatizzate in base alle necessità;
- la qualità dell’aria interna viene tenuta sotto controllo e migliorata;
- eventuali problemi strutturali vengono identificati tempestivamente e segnalati a chi di dovere in maniera automatica.
I punti menzionati sono solo alcuni elementi costitutivi degli smart building, e il vantaggio che si ottiene è che, attraverso la tecnologia, è possibile vivere e lavorare in strutture sempre più sostenibili:
- riduzione consumi energetici;
- individuazione dei problemi tempestiva: possibilità di risolverli all’insorgere, con conseguente risparmio di tempo e denaro (si aggiusta prima che il danno diventi ingestibile);
- maggiore comfort e sicurezza per gli occupanti.
Smart building e qualità dell’aria indoor
Come azienda che opera nel settore ambientale da quasi 25 anni, non possiamo non ribadire quanto sia importante un corretto approccio alla gestione igienica degli impianti di trattamento aria, fondamentale per l’ottenimento di una buona qualità dell’aria indoor, che deve essere ottimale in tutti gli edifici di nuova generazione. Di fatto, un impianto di trattamento aria ben manutenuto dal punto di vista tecnico e igienico porta a grossi risparmi energetici (e quindi, anche di denaro) e a una maggiore sicurezza per gli occupanti dell’edificio. Per scoprire come, clicca qui.