Foglie che rimandano alla sostenibilità e al Green Deal europeo.

Green Deal e Nature Restoration Law: l’Europa a impatto zero

Il Green Deal europeo

Con il Green Deal europeo, conosciuto anche come patto verde, il nostro continente si propone di diventare il primo a impatto climatico zero entro il 2050. Un progetto i cui punti chiave sono rendere l’economia dell’UE sostenibile, investendo nelle tecnologie green e promuovendo l’efficienza energetica, proteggendo la biodiversità e creando nuovi posti di lavoro verdi. Un progetto molto ambizioso, la naturale integrazione e prosecuzione dell’Agenda 2030, anno entro il quale, secondo il Green Deal, le emissioni di gas a effetto serra dovranno essere state ridotte almeno del 55% rispetto ai livelli del 1990 attraverso nuove politiche in materia di clima, trasporti, energia e fiscalità.

 

La Nature Restoration Law

In questo contesto si inserisce la Nature Restoration Law, legge per la tutela e il ripristino della biodiversità, approvata lo scorso 27 febbraio dal Parlamento Europeo. La Nature Restoration Law costituisce a tutti gli effetti uno dei pilastri del Green Deal Europeo.

L’approvazione di questa legge non è stata un procedimento veloce: la Commissione Europea ha formulato la prima proposta nel giugno 2022, per poi presentarla oltre un anno dopo (nel luglio 2023) alla Commissione ambiente del Parlamento Europeo. La Nature Restoration Law è stata approvata dopo una lunga fase di contrattazione e compromessi tra i vari partiti, che, insieme, si sono posti l’obiettivo di ripristinare il 20% delle aree terrestri e marine degradate dell’UE entro il 2030, per giungere alla totalità (o quasi totalità) entro il 2050.

La Nature Restoration law è,  insomma, un’impresa di grande portata, che vuole dare nuova vita a una vastità di ecosistemi in decadenza. Immaginate foreste che tornano a crescere rigogliose, fiumi che scorrono limpidi, mari brulicanti di vita. Un obiettivo necessario per il benessere del nostro pianeta e di tutta la sua popolazione, animali, piante, noi compresi, per garantire a tutti un futuro prospero. 

 

Habitat in fase di ripristino.

Ecosistemi e inquinamento

 Sui giornali, sui social e in tv si parla sempre più spesso di inquinamento dell’aria e delle concentrazioni di PM2.5 e PM10. Non tutti sanno che gli ecosistemi svolgono per noi attività vitali, quali la purificazione dell’aria e dell’acqua, la regolazione del clima e la produzione di cibo. Ricreare i giusti habitat, oggi terribilmente compromessi e minacciati dalla crisi climatica, permetterebbe al nostro pianeta di ritornare ad essere un luogo sano, salubre e resiliente. 

 

 

Il ripristino degli ecosistemi danneggiati richiede un investimento significativo, sia per i cittadini, che dovranno fare la loro parte, sia per istituzioni, imprese e tutti gli attori chiave del progetto: un impegno collettivo per un futuro più verde. Cosa possono fare i singoli per agevolare il processo?

  • Informarsi sulla legge e sui suoi obiettivi: la conoscenza è il primo passo verso l’azione e condividere le informazioni con amici e familiari è la direzione giusta da seguire;
  •  sostituire le abitudini quotidiane con scelte più sostenibili come scegliere prodotti ecocompatibili, fare la raccolta differenziata e, se possibile, utilizzare i mezzi pubblici per spostarsi;
  • ricordarsi che ogni piccola scelta può fare un’enorme differenza!
Il ruolo degli impianti di trattamento aria
Anche gli impianti di trattamento aria possono fare la loro parte in questa situazione: non si tratta solo di preservare la salute e sicurezza sul luogo di lavoro, ma anche di ridurre le emissioni di CO2. Per scoprire cosa puoi fare a riguardo, ti rimandiamo al nostro articolo dedicato: clicca sul bottone qui sotto!
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