L'evoluzione normativa nel settore HVAC

L’EVOLUZIONE NORMATIVA NEL SETTORE HVAC: nuovi strumenti per la sostenibilità e la sicurezza

Dall’aggiornamento del quadro normativo alle opportunità di formazione e monitoraggio

Articolo di Andrea Casa, Amministratore Delegato di Alisea S.r.l., Presidente Emerito di AIISA

Il primo semestre del 2025 ha segnato una svolta importante nel panorama normativo italiano, con la pubblicazione di due provvedimenti che ridefiniscono il nostro approccio alla gestione degli impianti HVAC. Il 24 maggio 2025 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 119 il nuovo Accordo Stato-Regioni sulla formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, mentre la norma UNI 11976:2025Ergonomia dell’ambiente fisico – Strumenti per la valutazione della qualità dell’aria interna” è entrata in vigore il 10 aprile 2025. Come professionista del settore, ritengo che questi aggiornamenti normativi rappresentino non solo nuovi obblighi da rispettare, ma soprattutto opportunità concrete per elevare la qualità dei nostri servizi e la competitività delle nostre aziende.

Il nuovo Accordo Stato-Regioni: la formazione come leva strategica

Il nuovo Accordo Stato-Regioni sostituisce e unifica i precedenti provvedimenti in materia, creando finalmente un quadro formativo coerente e moderno. L’Accordo prevede percorsi formativi specifici per RSPP, ASPP, dirigenti e coordinatori, con particolare attenzione ai cantieri temporanei e mobili. Per chi opera negli impianti di trattamento aria, dove ogni intervento comporta rischi specifici legati alla manipolazione di condotte, al lavoro in quota per la manutenzione delle UTA, all’esposizione a contaminanti biologici e chimici durante le operazioni di pulizia e sanificazione, questo rappresenta un’evoluzione necessaria. La formazione diventa ancora più critica considerando che gli operatori del settore aeraulico lavorano spesso in ambienti confinati, gestiscono sostanze potenzialmente pericolose per la sanificazione e devono garantire la sicurezza sia propria che degli occupanti degli edifici serviti dagli impianti. L’elemento più innovativo è l’approccio centrato sul Documento di Valutazione dei Rischi: ogni piano formativo deve partire dall’analisi dei rischi contenuta nel DVR, garantendo una formazione realmente mirata alle condizioni operative specifiche. Questo significa che la formazione non è più un adempimento generico, ma diventa uno strumento strategico per migliorare la sicurezza e l’efficienza operativa.

In questo contesto, Alisea Academy si posiziona come partner ideale per le aziende del settore che vogliono rimanere al passo. La nostra offerta formativa, già allineata ai nuovi standard dell’Accordo, copre tutti i percorsi richiesti: dai corsi per datori di lavoro RSPP ai programmi per ASPP, dai percorsi per dirigenti e HSE. L’approccio di Alisea Academy integra la teoria normativa con l’esperienza pratica maturata sul campo, offrendo una formazione che risponde concretamente alle esigenze operative del settore HVAC.

La UNI 11976:2025: un nuovo paradigma per il monitoraggio

Parallelamente, l’introduzione della norma UNI 11976:2025 segna una rivoluzione nell’approccio alla qualità dell’aria indoor. La norma definisce metodologie standardizzate per valutare la qualità dell’aria negli ambienti chiusi, considerando tre categorie di contaminanti: inquinanti chimici (VOC, particolato), fisici (radon) e biologici (virus, batteri, allergeni). Il monitoraggio deve durare almeno cinque giorni consecutivi, essere ripetuto in stagioni differenti e tener conto delle reali condizioni d’uso dell’ambiente. Questi requisiti evidenziano l’importanza di sistemi di monitoraggio continuo, capaci di fornire dati affidabili e costanti nel tempo.

È proprio qui che REMOTAIR® trova la sua collocazione strategica. Il nostro sistema brevettato per la manutenzione predittiva degli impianti aria risponde perfettamente ai requisiti della UNI 11976:2025. Grazie ai sensori dotati di telecamere installate nelle UTA e nelle condotte, REMOTAIR® permette di monitorare in tempo reale la qualità dell’aria, documentando visivamente l’evoluzione delle condizioni igieniche dell’impianto. Il sistema non solo fornisce dati su pressione differenziale, temperatura e umidità relativa, ma permette anche di identificare precocemente le aree critiche che necessitano di interventi di pulizia, ottimizzando così la gestione manutentiva e garantendo la conformità normativa.

Il significato sociale di questa evoluzione normativa

L’introduzione della UNI 11976:2025 e l’aggiornamento dell’Accordo Stato-Regioni rappresentano molto più di semplici adempimenti tecnici: segnalano un riconoscimento istituzionale del legame diretto tra qualità dell’ambiente interno e salute pubblica. Trascorriamo oltre il 90% del nostro tempo in ambienti chiusi, eppure fino ad oggi mancavano standard uniformi per garantire la salubrità di questi spazi.

Studi epidemiologici recenti hanno dimostrato correlazioni significative tra la qualità dell’aria indoor e l’incidenza di patologie respiratorie, allergie, disturbi cognitivi e del sonno. La Sindrome dell’Edificio Malato non è più considerata un fenomeno marginale, ma una realtà che impatta milioni di persone quotidianamente.

L’attenzione normativa verso il monitoraggio continuo della qualità dell’aria riflette questa presa di coscienza collettiva: la società inizia a riconoscere che investire nella salubrità degli ambienti interni significa investire nella salute delle persone e nella produttività del sistema economico. Questo cambiamento culturale apre scenari inediti per il nostro settore: da una logica puramente impiantistica si passa a un approccio olistico dove il benessere degli occupanti diventa il parametro di riferimento principale. Il monitoraggio non è più solo controllo tecnico, ma presidio sanitario.

L’integrazione tra normative aerauliche e innovazione tecnologica

Come evidenziato nell’approfondimento che segue questo articolo, il panorama normativo del 2025 è caratterizzato da una convergenza tra diverse direttive: dalla dismissione della UNI 10339 all’adozione della UNI EN 16798, dalle nuove direttive europee sulla qualità dell’aria alla UNI 11976. Questa evoluzione richiede un approccio integrato che combini formazione, tecnologia e conformità normativa. Le implicazioni pratiche sono evidenti: gli impianti aeraulici devono garantire non solo efficienza energetica, ma anche qualità dell’aria costante nel tempo. Le classi di tenuta definite dalla UNI EN 16798-3 diventano cruciali per prevenire infiltrazioni non controllate che potrebbero compromettere la qualità dell’aria monitorata secondo la UNI 11976.

Un approccio strategico alla conformità

L’evoluzione normativa del 2025 richiede alle aziende del settore un cambio di paradigma: dalla gestione reattiva degli adempimenti a un approccio proattivo che trasforma la conformità in vantaggio competitivo. Sul fronte formativo, il nuovo Accordo Stato-Regioni riconosce che la sicurezza sul lavoro nel settore HVAC non può essere standardizzata con approcci generici. La specificità dei rischi legati alla manipolazione di impianti aeraulici, l’esposizione a contaminanti durante le operazioni di pulizia, il lavoro in ambienti confinati richiedono competenze specialistiche che solo una formazione mirata può garantire. Sul fronte tecnologico, l’implementazione della UNI 11976:2025 accelererà l’adozione di sistemi di monitoraggio intelligenti. Non si tratta più di installare sensori occasionali, ma di progettare ecosistemi di controllo che documentino in modo continuo e certificabile la qualità dell’aria. Questo approccio trasformerà il settore: dalle verifiche periodiche si passerà al monitoraggio permanente, dalla manutenzione correttiva alla gestione predittiva.

Prospettive strategiche

Il 2025 segna l’inizio di una nuova era per il settore HVAC, dove la conformità normativa diventa il punto di partenza per l’eccellenza operativa. Le aziende che sapranno interpretare questa evoluzione non come un costo, ma come un investimento in competitività e qualità, saranno quelle che definiranno gli standard del futuro.

Conclusioni

Gli aggiornamenti normativi di questo 2025 confermano una tendenza che osservo da anni: il settore HVAC sta evolvendo verso standard sempre più elevati di professionalità e responsabilità sociale. L’integrazione tra formazione certificata, tecnologie innovative e conformità normativa non è più un’opzione, ma la chiave per il successo futuro. Come professionisti del settore, abbiamo l’opportunità di trasformare questi obblighi normativi in vantaggi competitivi, utilizzando la formazione erogata tramite Alisea Academy e il monitoraggio di Remotair come pilastri di una strategia di crescita sostenibile e orientata all’eccellenza.

La strada è tracciata: formazione qualificata, tecnologia avanzata e conformità proattiva. Questo è il futuro del settore HVAC e questo futuro inizia oggi.


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