L’Unione Europea ha stabilito una nuova direttiva sulla qualità dell’aria che punta a un obiettivo preciso: raggiungere livelli di qualità dell’aria che non siano più considerati nocivi per la salute umana, gli ecosistemi naturali e la biodiversità. La nuova direttiva qualità aria 2024 si inserisce nel contesto del Green Deal europeo e del piano d’azione “inquinamento zero”, che mira a ridurre almeno del 55% l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute entro il 2030.
I nuovi standard di qualità dell’aria
La direttiva stabilisce valori limite specifici per diversi inquinanti atmosferici come il particolato (PM10 e PM2.5), il biossido di azoto, il biossido di zolfo, il benzene e altri. Questi limiti dovranno essere rispettati entro il 1° gennaio 2030. Un’attenzione particolare viene dedicata alla protezione delle “categorie vulnerabili e gruppi sensibili”, che la direttiva riconosce essere maggiormente a rischio rispetto agli effetti dell’inquinamento atmosferico.
Novità nel monitoraggio qualità aria
Una delle novità più rilevanti è l’introduzione dei “supersiti di monitoraggio“. La nuova direttiva qualità aria 2024 prevede che ogni Stato membro istituisca almeno un supersito ogni 10 milioni di abitanti in un sito di fondo urbano. Per gli Stati con territorio superiore a 100.000 km², dovrà essere presente almeno un supersito di monitoraggio ogni 100.000 km² in un sito di fondo rurale.
Una direttiva accessibile ai cittadini
La direttiva stabilisce precisi obblighi di informazione verso i cittadini. Gli Stati membri dovranno fornire dati aggiornati sulla qualità dell’aria e definire un indice della qualità dell’aria che copra gli aggiornamenti orari di diversi inquinanti. Le informazioni dovranno essere gratuite e facilmente accessibili attraverso diversi canali di comunicazione.
Qualità aria: piani d’azione e misure di emergenza
In caso di superamento dei valori limite, gli Stati membri dovranno predisporre piani per la qualità dell’aria entro due anni dal rilevamento del superamento. Inoltre, sono previsti piani d’azione a breve termine contenenti misure di emergenza quando sussiste il rischio di superamento delle soglie di allarme, per proteggere la salute della popolazione.
Questa nuova normativa rappresenta un passo importante verso il raggiungimento dell’obiettivo “inquinamento zero” entro il 2050. Gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire la direttiva nel proprio ordinamento nazionale.
L’importanza della qualità dell’aria indoor
Se la nuova direttiva si occupa della qualità dell’aria esterna, non dobbiamo dimenticare che passiamo la maggior parte del nostro tempo in ambienti chiusi, dove la qualità dell’aria può avere un impatto altrettanto significativo sulla nostra salute. Gli inquinanti esterni, infatti, possono penetrare negli edifici attraverso gli impianti di trattamento aria e moltiplicarsi al loro interno. Per questo motivo, è fondamentale adottare un approccio completo alla qualità dell’aria, che tenga conto sia dell’ambiente esterno che di quello interno. Alisea, grazie alla sua esperienza nel settore, può aiutarti a garantire una corretta qualità dell’aria negli ambienti indoor, contribuendo a proteggere la salute degli occupanti. Respirare aria pulita deve essere un diritto di tutti, sia al chiuso che all’aperto!