Sostenibilità_igiene aeraulica

Sostenibilità e igiene aeraulica: un bilancio per Rspp e HSE

Un resoconto di fine anno per i professionisti della sicurezza sul lavoro

Al termine di un altro anno impegnativo, è giunto il momento di fare il punto sulla gestione della sicurezza sul lavoro e della sostenibilità ambientale, con particolare attenzione agli impianti di trattamento aria (HVAC). Come professionisti della sicurezza, siamo in prima linea nella sfida di garantire ambienti di lavoro salubri e sostenibili: il nostro ruolo è diventato ancora più cruciale in un’epoca in cui la qualità dell’aria indoor (IAQ) è riconosciuta come un fattore determinante per la salute e la produttività.

L’importanza della qualità dell’aria indoor (IAQ)

Gli ultimi studi hanno confermato ciò che molti di noi sospettavano da tempo: la qualità dell’aria che respiriamo negli ambienti chiusi ha un impatto significativo sulla nostra salute e produttività. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto l’inquinamento dell’aria, sia indoor che outdoor, come un fattore di rischio per l’insorgenza di malattie croniche, equiparandolo a scorrette abitudini alimentari e all’abuso di alcol.

È allarmante constatare che, dei circa otto milioni di decessi annui attribuiti all’inquinamento atmosferico, ben 4,2 milioni sono riconducibili all’inquinamento indoor. Questo dato dovrebbe farci riflettere sulla cruciale importanza degli impianti HVAC come anello di congiunzione tra l’ambiente esterno e quello interno. Ma cosa significa concretamente per noi, professionisti RSPP e HSE? Innanzitutto, implica una responsabilità accresciuta nel garantire che gli ambienti di lavoro non solo rispettino gli standard minimi di sicurezza, ma aspirino a creare condizioni ottimali per la salute e il benessere dei lavoratori.

Sostenibilità e efficienza energetica

La sostenibilità non è più un’opzione, ma una necessità imprescindibile. Con l’entrata in vigore della direttiva CSRD , molte aziende hanno iniziato a integrare pratiche sostenibili nelle loro operazioni. Come RSPP e HSE, abbiamo un ruolo chiave nel guidare questa transizione. L’ASHRAE ha dimostrato che una corretta manutenzione degli impianti HVAC può ridurre i costi energetici di un edificio fino al 40%. Questo non solo si traduce in un risparmio economico significativo, ma contribuisce anche agli obiettivi di sostenibilità aziendale.

Facciamo un esempio pratico

Consideriamo un edificio commerciale di medie dimensioni con una superficie di 5.000 m². Con un consumo medio di energia per il condizionamento di circa 150 kWh/m²/anno, e un costo dell’energia di 0,20 €/kWh, il potenziale risparmio annuo potrebbe raggiungere i 60.000 €. Questi numeri non solo giustificano l’investimento in manutenzione, ma forniscono anche un argomento convincente per il management aziendale sull’importanza di allocare risorse adeguate alla gestione degli impianti HVAC.

L’impatto della manutenzione sulla salute e la produttività

Un aspetto spesso sottovalutato è l’effetto della qualità dell’aria sulla produttività dei lavoratori. Studi pubblicati sul Journal of Environmental Health Science and Engineering hanno evidenziato che migliorare la IAQ può aumentare la produttività fino all’11%. In termini pratici, per un’azienda di 100 dipendenti, questo equivale a un aumento di produttività pari a 11 dipendenti aggiuntivi.

Inoltre, l’OMS stima che circa il 30% degli occupanti di edifici di nuova costruzione o ristrutturati soffra della “sindrome
dell’edificio malato
”. Questa condizione, caratterizzata da sintomi come mal di testa, irritazioni agli occhi e problemi
respiratori, è spesso direttamente collegata a una scarsa IAQ. Come RSPP e HSE, dobbiamo essere consapevoli che questi problemi non sono solo questioni di comfort, ma possono avere serie implicazioni legali e finanziarie per le aziende. Le malattie correlate agli edifici (BRI – Building Related Illness) possono portare a contenziosi costosi e danni reputazionali. Implementare un programma robusto di gestione della IAQ non è solo una misura preventiva, ma un investimento nella resilienza aziendale. In quest’ottica, vediamo insieme le principali strategie per una gestione efficace degli impianti HVAC.

Le principali strategie per una corretta gestione degli impianti di trattamento aria

Come primo punto, c’è sicuramente l’implementazione di un programma di manutenzione preventiva: l’ASHRAE stima che un piano di manutenzione regolare possa prevenire il 70-75% dei guasti degli impianti HVAC. Questo significa passare da un approccio reattivo a uno proattivo.
Un programma di manutenzione preventiva dovrebbe includere:

  • ispezioni visive regolari di tutte le componenti dell’impianto;
  • sostituzione dei filtri secondo le specifiche del produttore;
  • verifica e lubrificazione di parti mobili come ventilatori e pompe;
  • controllo e calibrazione dei sistemi di controllo;
  • analisi della qualità dell’aria e dei parametri di comfort termico.

Come secondo punto, suggerisco di valutare il monitoraggio continuo della qualità dell’aria interna agli impianti aeraulici: l’utilizzo di sistemi avanzati di monitoraggio permette di intervenire tempestivamente in caso di anomalie. In questo contesto, Remotair, il sistema Alisea per la manutenzione predittiva degli impianti aria, rappresenta un’innovazione significativa. Basato su intelligenza artificiale e machine learning, Remotair utilizza dispositivi dotati di telecamere installati all’interno degli impianti per rilevare quotidianamente dati relativi alla contaminazione. Il sistema analizza automaticamente questi dati e invia notifiche di avviso nel caso siano necessarie azioni correttive, anticipando potenziali problemi prima che diventino critici per la salute umana.

Remotair (leggi qui per un approfondimento) offre vantaggi significativi per tutti i professionisti coinvolti nella gestione HVAC, inclusi HSE, RSPP, ASPP e facility manager. Oltre a semplificare il lavoro di manutenzione, garantisce la conformità igienica e legale degli impianti, fornendo documentazione fotografica dettagliata. Il sistema può essere personalizzato per monitorare le condizioni igieniche di batterie e filtri, la contaminazione microbiologica e la qualità dell’aria interna all’impianto.
L’adozione di Remotair contribuisce non solo alla salute e sicurezza degli occupanti, ma anche alla sostenibilità aziendale in tre dimensioni chiave:

  • sostenibilità sociale: garantendo aria pulita e sicurezza per gli occupanti;
  • sostenibilità economica: riducendo la necessità di interventi urgenti e costosi;
  • sostenibilità ambientale: diminuendo l’inquinamento indoor.

Non deve essere trascurata la formazione del personale: il National Institute of Building Sciences ha dimostrato che la formazione specializzata del personale tecnico può migliorare l’efficienza degli impianti HVAC fino al 20%. In questo ambito, Alisea Academy gioca un ruolo cruciale, offrendo webinar e corsi in presenza su temi fondamentali come la valutazione del rischio aeraulico, la gestione igienica degli impianti aria e l’efficientamento energetico HVAC.
Un programma di formazione completo dovrebbe coprire:

  • principi di funzionamento degli impianti HVAC;
  • best practices di manutenzione preventiva;
  • interpretazione dei dati di monitoraggio della qualità dell’aria negli impianti;
  • protocolli di risposta a emergenze legate alla qualità dell’aria;
  • aggiornamenti sulle normative e gli standard di settore.

Suggerisco anche l’integrazione con certificazioni ambientali: considerate l’adozione di protocolli come WELL, che pongono la qualità dell’aria al centro dei requisiti per edifici salubri. Il protocollo WELL, in particolare, richiede:

  • monitoraggio continuo di parametri come PM2.5, PM10, CO2, VOC, formaldeide e ozono;
  • ispezioni regolari del sistema di ventilazione e dei filtri;
  • piani di rimedio in caso di livelli di inquinanti indoor eccessivi;
  • utilizzo di materiali e prodotti a basse emissioni di VOC e formaldeide.

L’adozione di questi standard non solo migliora la IAQ, ma può anche aumentare il valore dell’immobile e l’attrattività per potenziali inquilini o acquirenti.
Ultimo punto (ma non meno importante degli altri), la valutazione dell’upgrade tecnologico: il U.S. Department of of Energy riporta che la sostituzione di impianti obsoleti può portare a risparmi energetici fino al 50%. Nell’ambito di una valutazione di upgrade, considerate:

  • impianti HVAC ad alta efficienza energetica;
  • tecnologie di recupero del calore;
  • sistemi di controllo avanzati basati su algoritmi predittivi;
  • integrazione di fonti di energia rinnovabile.

Un’analisi costi-benefici dettagliata può aiutare a giustificare gli investimenti necessari, considerando non solo i risparmi energetici, ma anche i benefici in termini di produttività e riduzione delle assenze per malattia.

Verso un futuro sostenibile

La gestione efficace degli impianti HVAC si inserisce nel più ampio contesto della transizione verso un’economia circolare e sostenibile. Come professionisti RSPP e HSE, abbiamo l’opportunità di guidare questa trasformazione, promuovendo pratiche che migliorano sia la salute e la sicurezza sul lavoro, sia la sostenibilità aziendale. Considerare l’intero ciclo di vita degli impianti HVAC è fondamentale in questo processo. Nella fase di progettazione, la collaborazione con architetti e ingegneri è cruciale per
garantire che la qualità dell’aria sia una priorità fin dall’inizio. Durante l’installazione, l’adozione di best practices previene contaminazioni precoci. La fase operativa richiede programmi di manutenzione e monitoraggio robusti, come quelli offerti da Remotair. Infine, la pianificazione per il fine vita dell’impianto deve includere lo smaltimento responsabile e il riciclo dei componenti. Ricordiamo che respirare aria pulita è un diritto fondamentale, riconosciuto dall’OMS. Abbiamo la responsabilità di garantire questo diritto nei luoghi di lavoro, contribuendo così a un futuro più salubre e sostenibile.

Guardando avanti, dobbiamo prepararci a nuove sfide. I cambiamenti climatici richiedono impianti HVAC più resilienti e adattabili. L’emergere di nuovi contaminanti ci obbliga a restare aggiornati e pronti a modificare i nostri sistemi di monitoraggio e filtrazione. L’evoluzione normativa probabilmente porterà a standard più stringenti, rendendo cruciale l’adozione proattiva di best practices. Infine, l’integrazione con le tecnologie smart building offre nuove opportunità per ottimizzare la gestione degli impianti HVAC, migliorando ulteriormente efficienza e sostenibilità.

Mentre ci prepariamo ad affrontare un nuovo anno, riflettiamo su come possiamo integrare queste considerazioni nelle nostre strategie di gestione della sicurezza e della sostenibilità. La corretta manutenzione degli impianti HVAC non è solo una questione di conformità normativa, ma un investimento nel benessere dei lavoratori e nel futuro sostenibile delle nostre aziende. Come RSPP e HSE, siamo in una posizione unica per guidare il cambiamento. Possiamo:

  • educare il management sui benefici a lungo termine di investimenti nella qualità dell’aria;
  • collaborare con altre funzioni aziendali per integrare la gestione della qualità dell’aria nelle strategie di sostenibilità;
  • promuovere una cultura aziendale che valorizzi la salute e il benessere dei dipendenti;
  • essere pionieri nell’adozione di tecnologie innovative per il monitoraggio e la gestione della qualità dell’aria.

Insieme, possiamo fare la differenza, creando ambienti di lavoro più salubri, efficienti e sostenibili. È una sfida che richiede impegno e dedizione, ma i benefici, sia in termini di salute che economici, sono innegabili. Ricordate: ogni respiro di aria pulita è un passo verso un futuro migliore per tutti noi.

Sostenibilità e igiene aeraulica è un articolo del Dott. Andrea Casa tratto da Alisea Journal 9

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