Verso città più sostenibili
Quando ci si riferisce alla sostenibilità, dovrebbe essere ormai ben chiaro che si tratta di un concetto molto ampio, che, oltre alla salvaguardia dell’ambiente, riguarda anche l’innovazione tecnologica e il benessere degli esseri umani. L’innovazione tecnologica è infatti uno dei mezzi principali da sfruttare per raggiungere l’obiettivo sostenibilità (ricordiamo che l’Europa vuole diventare, entro il 2050, il primo continente a emissioni zero). Si può dire quindi che c’è una vera e propria concatenazione di elementi: senza uno di essi, il processo non può funzionare. In questo articolo parleremo di sostenibilità, qualità dell’aria, riqualificazione edifici e smart building.
Pensiamo alla sostenibilità nel settore degli edifici: bisogna costruire strutture energeticamente efficienti per ridurre le emissioni, trasformandole quindi in edifici green; questo, di riflesso, apporta grandi benefici anche agli occupanti di quella struttura, in termini di comfort e di riduzione degli sprechi. Gli smart building sono i cosiddetti edifici intelligenti: abbiamo già dedicato un’edizione di Alisea Journal a questo argomento, ma oggi vorremmo tornarci sopra con una riflessione in particolare.
Qualità dell’aria indoor e sostenibilità
Quando si legge un articolo sugli smart building, quasi sempre, fra i punti dedicati alla gestione delle temperature interne
e dell’illuminazione, si trova anche una voce dedicata alla qualità dell’aria indoor, che deve essere ottimale per proteggere la salute umana. Quello che stupisce, però, è che gli accenni al ruolo degli impianti di trattamento aria siano molto rari: i riferimenti più frequenti sono quelli ai sensori IAQ (Indoor Air Quality), certamente funzionali, ma non in grado di risolvere alla
radice un eventuale problema di inquinamento dell’aria indoor.
L’inquinamento aeraulico è un tipo di inquinamento che si genera direttamente all’interno degli impianti dell’aria per un fenomeno di colonizzazione degli agenti microbiologici: l’inquinamento esterno penetra negli impianti e, a causa di questa dinamica, si moltiplica. Un sensore per la qualità dell’aria può sicuramente rilevare la presenza di una contaminazione nell’ambiente, ma non individua le sue origini: di conseguenza, è difficile risalire alle radici del problema per risolverlo. Senza un controllo adeguato delle condizioni igieniche degli impianti aeraulici, si rischia di non “prendere in tempo” contaminazioni estremamente nocive. Ciò che consigliamo noi di Alisea, quindi, è sì, l’installazione di sensori ambientali, ma solo se abbinati a una corretta gestione igienica degli impianti di trattamento aria: se sono puliti, qualora i sensori in ambiente indoor dovessero rilevare una nuova contaminazione, si potrebbe già escludere una delle peggiori (e maggiormente preoccupanti) cause scatenanti.
Manutenzione predittiva e sigillatura perdite d’aria
Ma perché la qualità dell’aria rientra nei discorsi sulla sostenibilità? Aria pulita significa inquinamento ridotto drasticamente, quindi beneficio ambientale, ma anche meno rischi per la salute umana. E resta valido il concetto di concatenazione degli elementi fra sostenibilità, tecnologia, ambiente e benessere: pensiamo ai sensori appena nominati oppure, riprendendo in considerazione gli impianti aeraulici, ci sono due tecnologie che ci possono aiutare a mantenere la situazione sotto controllo, perseguendo l’ottica della sostenibilità: ispezioni automatiche e sigillatura degli impianti aeraulici.
- Con la manutenzione igienica predittiva, si installano negli impianti di trattamento aria delle telecamere che consentono di effettuare quotidianamente ispezioni automatiche: se dovesse avvenire una contaminazione, si potrebbe agire tempestivamente e in maniera mirata, evitando interventi onerosi, invasivi e urgenti.
- Consigliamo anche di effettuare dei test di tenuta che servono per verificare la presenza di perdite d’aria negli impianti. Queste, infatti, vengono rilevate nella maggior parte dei casi e necessitano di sigillatura, ai fini di evitare sprechi di energia elettrica, termica e frigorifera, oltre che disagi come diffusione di cattivi odori, rumore e discomfort termico per gli occupanti. Nessuna perdita significa nessuno spreco, a una maggiore efficienza energetica corrispondono minori emissioni: tutto è collegato.
Rigenerazione urbana e riqualificazione edifici
Ritornando al discorso più ampio, che include comunque la questione della qualità dell’aria indoor, si spiega molto bene la necessità della rigenerazione urbana, che serve a ottenere città più sostenibili, riqualificando aree degradate all’interno dei tessuti urbani. Di fatto, progresso e sostenibilità devono andare di pari passo per creare luoghi in cui:
- i sistemi di trasporto sono ecocompatibili e accessibili per tutti;
- si valorizza il patrimonio culturale e paesaggistico;
- gli alloggi e le infrastrutture sono di alta qualità;
- si presta attenzione alla gestione dei rifiuti;
- la qualità dell’aria viene tenuta sotto controllo;
- i cittadini sono coinvolti nel miglioramento della città;
- si impedisce il deterioramento della città;
- si vive in ottica di risparmio energetico.
È in questo contesto che, per l’appunto, va inserita la questione della riqualificazione edifici che, tramite ristrutturazione o nuova costruzione, dovranno essere smart, come accennato all’inizio dell’articolo. Tutte le azioni intraprese in ottica di sviluppo sostenibile nella riqualificazione urbana e degli edifici hanno molteplici scopi, gli uni non scindibili dagli altri: si ridurranno infatti i consumi energetici, al contempo creando maggiori comfort e sicurezza per gli occupanti (o gli abitanti, se si parla di città) e sarà possibile risparmiare tempo e denaro perché ogni malfunzionamento tecnico sarà rilevato tempestivamente grazie a sistemi di gestione interconnessi che consentiranno di agire subito, senza portare ad azioni future urgenti, invasive e molto costose.
La sostenibilità richiede approcci multidisciplinari come quelli nominati perché ha a che fare direttamente con le nostre vite quotidiane, che a loro volta sono influenzate dallo “stato di salute” della nostra Terra. Per questo motivo non ha senso parlare solo di riqualificazione ambientale o di azioni per il pianeta: con la sostenibilità non stiamo cercando di salvare qualcosa che ci è estraneo, bensì un’azione che nuoce alla Terra è un’azione che prima o poi si ritorcerà contro di noi, un motivo ulteriore per il quale non vale la pena di maltrattare la nostra casa.
L’Europa si sta mobilitando per portare la sostenibilità in tutto il continente, emanando direttive sia a livello dei privati cittadini che a livello aziendale. Per quanto riguarda la popolazione, getta scompiglio la direttiva “case green”, alla quale l’Italia dovrà adeguarsi entro il gennaio 2026: sono previste nuove classi energetiche e la riduzione dei consumi medi di energia primaria del 16%, percentuale che, con il tempo, dovrà aumentare. Non è ancora ben chiaro che tipo di agevolazioni verranno concesse ai cittadini che dovranno rimodernare le proprie abitazioni. Non sono previste penali, almeno per ora, per chi non si adeguerà subito. Lo scopo quindi è nobile, ma servono i mezzi corretti per realizzarlo senza nuocere alla popolazione.
Obbligo bilancio di sostenibilità: l’approccio Alisea
Per quanto riguarda le aziende, invece, c’è l’obbligo di redigere il bilancio di sostenibilità. Si inizierà con tempistiche diverse a seconda del fatturato e del numero di dipendenti. Noi di Alisea, come PMI, non saremmo ancora tenuti a farlo, ma abbiamo deciso di iniziare anticipatamente per adeguarci alle richieste delle grandi aziende di cui siamo fornitori: ci è sembrato giusto non ritardare la nostra partecipazione a un’iniziativa tanto importante, a maggior ragione perché operiamo da sempre nel settore ambientale e trattiamo un servizio direttamente toccato dalle iniziative sostenibili: l’aria che respiriamo quotidianamente. Per questo è stato pubblicato di recente il bilancio di sostenibilità Alisea relativo al periodo 2021-2023. Con la redazione del bilancio, ci siamo impegnati a intraprendere un’iniziativa di miglioramento in ottica sostenibile a partire da ora e per gli anni a venire, innovazione che si svilupperà attraverso sei driver principali:
- qualità dei servizi e prodotti offerti;
- processi produttivi efficientati;
- riduzione dei consumi;
- miglioramento nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti;
- promozione della salute e del benessere nelle aziende attraverso la divulgazione con Alisea Academy;
- ricerca e sviluppo per elaborare e continuare a sviluppare servizi sempre più all’avanguardia.
Insieme al nostro primo bilancio di sostenibilità, abbiamo creato anche un’area dedicata su alisea.com. Hai qualche domanda per noi? Puoi scrivere un’e-mail a sustainability@alisea.com!
“Non ereditiamo la Terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli“
-proverbio dei Nativi Americani